Lo spettacolo ha come tema l’omosessualità,
intesa come uno dei modi di vivere la sfera affettiva.
Affronta quella sottile linea d’ombra che costituisce il passaggio dell’individuo da una fase di non accettazione e spesso di solitudine – in cui ci si sente appunto diversi o “marziani” – ad una fase di riconoscimento di se stessi, di apertura al mondo, di confronto verso i sentimenti, i pensieri e le dinamiche simili alle persone “comuni” con la sola differenza che sono indirizzati ad un compagno dello stesso sesso.
La vita reale ispirata da racconti personali prende forma e si colora di tinte surreali, a volte comiche altre grottesche, seguendo uno stile nel quale i linguaggi del teatro, della danza e del canto si fondono in una ricerca fra gesto, movimento e parola.
In Comuni marziani la scena si trasforma continuamente, passando con disinvoltura da un luogo a un altro: dalla balera popolare in cui i protagonisti danzano una vorticosa mazurca con incursioni coreografiche contemporanee, alla musica tecno di una discoteca affollata di teen-agers, oppure dal contesto intimo e famigliare al mondo patinato della televisione e delle sfilate di moda.
Lo spettacolo è stato selezionato dal Sistema Teatro Torino nell’ambito di “Rigenerazione 2007”, come miglior lavoro presentato all’evento.
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